Renate, Via San Mauro - Chiesuola

Renate, Via San Mauro

Chiesa SS Mauro ed Alessandro

Incarico di Progettazione Architettonica e Direzione Lavori


LA STORIA

Le prime fonti che riportano tracce della chiesuola in questione risalgono al 1400 dove viene riportata la presenza di un convento dei Frati di san Gerolamo di Castellazzo ed a seguito delle visite dei vicari del vescovo San Carlo Borromeo nel 16’ secolo (rif. A) ne è emerso che in principio la chiesuola, di modeste dimensioni era dedicata originariamente a San Alessandro, aveva una sola campata lunga di 12 passi e larga 6, un tetto in legno ed un piccolo campanile ad una campana.

Solo dopo il 1744 la Chiesuola fu dedicata anche a San Mauro, anno nel quale viene donata alla parrocchia di Renate un frammento d’osso attribuito a San Mauro Abate , Reliquia esposta durante tutte le celebrazioni del 15 gennaio.


Nel 18’ secolo la chiesuola passa in gestione alla Parrocchia di Renate.


Le caratteristiche architettoniche sopradescritte sono state mantenute dall’origine (vedi foto datata 1902) fino al 1927 anno nel quale, a seguito di una cospicua donazione della famiglia Molteni, la chiesuola ha subito una radicale trasformazione: è stata demolita quasi totalmente, sono state aggiunte le due navate laterali con soffitto sagomato a coprire la struttura del tetto, inserita una facciata con vela ed un campanile a tre campane su progetto dello scultore renatese Alfredo Sassi di cui sono presenti diverse opere sia all’interno che all’esterno della chiesa.


Nei più recenti anni ‘80 è stata ampliata la sacrestia , sistemata la copertura con sostituzione di parti strutturali e del manto. Nei successivi anni, a seguito di continue infiltrazioni d’acqua è stato rimosso l’intero manto di copertura e sono state posate lastre ondulate in fibrocemento quale sostegno dei coppi risalenti agli anni ‘80 .


Le funzioni svolte attualmente all’interno della Chiesuola si limitano ad una messa domenicale esclusi i mesi estivi ed alla celebrazione di varie messe in occasione della ricorrenza dedicata a San Mauro Abate nella giornata del 15 gennaio, tale ricorrenza attira i fedeli anche dai paesi limitrofi.


Le facciate presentavano tracce di distacchi di materiali, in particolare sulla facciata principale ed ovest, conseguenti all’utilizzo di intonaco cementizio utilizzato nella ristrutturazione sostanziale attuala nel 1981 ed ai successivi rappezzi degli anni ‘90 , oltre al lavaggio continuo della facciata principale durante le precipitazioni atmosferiche.


Tali distacchi oltre alla presenza di efflorescenze, erano accentuati nei punti dove erano presenti i doccioni posti sui due compluvi dei due tettucci della vela frontale (il cui aggetto e dimensioni non sono sufficienti per evitare la tracimazione sulla facciata stessa).

IL PROGETTO


E' stato eseguito un recupero molto attento degli interni, restituendo alla comunità un ambiente luminoso, con una reinterpretazione dell'illuminazione interna che permette ora di godere appieno delle iscrizioni e dei marmi esistenti


Infiltrazioni diffuse sul solaio in latero-cemento della sacrestia e soffitto aula, in particolare in corrispondenza dei due compluvi centrali su punto innesto tra canale e pluviale alloggiato all’interno della muratura di separazione con la sacrestia, con conseguente rigonfiamento intonaco risalente alla ristrutturazione nel 1981, rigonfiamento generale delle imposte del soffitto in malta e deterioramento appoggi capriate in legno come meglio evidenziato nella relazione tecnica quale analisi statica dello stato di fatto della copertura.


La rimozione di due tratti di copertura ha portato alla luce l’orditura del tetto costituita da:


- struttura principale formata da coppia di putrelle INP 180 in ferro interposte da un getto di calcestruzzo (dimensioni 18 x 16 cm)


- struttura secondaria formata da capriatelle in legno con interasse 64 cm , doppia catena e staffaggi sagomati in legno quale sostegni delle soffitto in malta appesi alla capriata (foto 6-7)


- struttura terziaria formata da travetti in legno a passo irregolare.


- Il soffitto risale alla ricostruzione avvenuta nel 1928 ed è costituito da malta di spessore 3-4 cm con interposta una finissima rete metallica appesa alle capriate; su di esse sono state effettuate a più riprese lavori di struccatura e ritinteggiatura in particolare tra gli anni ‘80 e ‘90 .


Le capriatelle scaricano lateralmente sui muri perimetrali e centralmente su putrelle INP in ferro .


Con i recenti interventi risalenti al 1982 è stata ampliata la sacrestia, realizzati gli attuali solai in latero cemento e rifatta una superficie pari a circa la metà dell’estensione della copertura.


Nei successivi anni ’80 - ’90 per tamponare continue infiltrazioni, è stato rimosso completamente il manto di copertura sostituito con lastre ondulate che si ipotizzavano essere in fibrocemento ma che a seguito di una recente analisi (del 20 gennaio 2015 eseguita a posteriore dei ns. assaggi), sono risultate contenere amianto; tali onduline sono sormontate da coppi precedentemente rimossi (le lastre in Eternit saranno oggetto di piano di lavoro per lo smaltimento e sostituzione delle stesse).

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